Porta Soprana

Categoria: Opere Monumentali

Denominazione Porta Soprana

Denominazione originale Porta di S. Andrea

Ubicazione

Circoscrizione: Centro Est

Indirizzo: Via Ravecca 47 nero 16128

telefono: 0102516714

Fax: 0102465346

Indirizzo Web: www.geocities.com/portasoprana/index.html

email: portasoprana@libero.it

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Notizie Storiche

Secolo: metà del XII sec.

Data: 1155

Attività (uso attuale): opera monumentale regolarmente aperta al pubblico

Uso storico: valico della cinta muraria cittadina ad uso difensivo e di transito

 

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Annotazioni/Descrizione

I lavori di costruzione di Porta Soprana, realizzati secondo gli annali di Caffaro grazie alla partecipazione di tutto il popolo genovese, terminarono nel 1160. Il Comune di Genova, minacciato dalla politica di espansione in Italia dell’Imperatore Federico Babarossa, ampliò l’opera di fortificazione della città per difendere l’autonomia cittadina dal dominio imperiale. La porta urbica congiungeva la città murata alla strada romana verso il Levante, così come la coeva Porta Sottana, dei Vacca o di santa Fede apriva a Ponente verso la valletta del rio Carbonara.

Esterni: L’esterno dell’edificio, costruito con pietre provenienti da Camogli, riprende l’antico motivo delle porte romane fiancheggiate da torri, riscoperto da pisani e genovesi nelle edificazioni militari per la tutela delle proprie colonie commerciali in Oriente. Le torri hanno una forma circolare nella parte esterna, per offrire una superficie poco vulnerabile i caso di attacco, e forma quadrata nel prospetto interno alle mura. Sempre per ragioni difensive le pareti esterne delle torri sono lisce, compatte e dotate di feritoie molto piccole, mentre quelle interne presentano ciascuna due grandi finestre a sesto acuto sovrapposte. Le torri, appena sotto le merlature ricostruite dall’intervento di restauro del 1882 di Alfredo D’Andrade, sono decorate da una cornice orizzontale, composta da archetti pensili di forma ogivale sormontati da un motivo a denti di sega, già presente a metà del muro esterno. L’arcata della porta è acuta nella parte esterna, poggiata su una coppia di colonne sormontate da capitelli neocorinzi, e tonda nella parte interna su protiro aggettante, realizzato con il reimpiego di colonne diseguali, probabilmente di origine orientale, i cui capitelli presentano l’uno motivi angolari con aquile ad ali ripiegate e con foglie d’acqua l’altro. All’interno degli stipiti delle porta sono murate due epigrafi celebrative. Quella a Sud recita : †; In nomine omnipotentis Dei, Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.Sum munita viris, muris circumdata miriset virtute mea pello procul hostica tela. Si pacem portas licet has tibi tangere portas,si bellum queres tristis victusque recedes.Auster et Occasus, Septemptrio novit et Ortus quantos bellorum superavi Ianua motus.In consulatu comunis Wilielmi Porci, Oberti Cancellarii, Iohannis Malaucelli et Wilielmi Lusii et placitorum Boiamundi de Odone, Bonivassalli de Castro, Wilielmi Stanconis, Wilielmi Cigale, Nicole Roce et Oberti Recalcati , ovvero: † Nel nome di Dio onnipotente, Padre Figlio e Spirito Santo. Amen. Sono sorvegliata da soldati, circondata da splendide mura e scaccio lontano con il mio valore i dardi nemici. Se pace tu porti, accostati pure a queste porte,se guerra tu cerchi, triste e battuto ti ritirerai. Il Meridione e il Ponente, il Settentrione e l'Oriente sanno su quali enormi fremiti di guerre io Genova abbia prevalso. Nel consolato del comune di Guglielmo Porco, Oberto Cancelliere,Giovanni Maluccelli, e Guglielmo Lusio, e dei placiti (giudici) Boemondo di Odone, Bonvassallo di Castro, Guglielmo Stangone, Gugliemo Cigala, Nicola Roca e Oberto Recalcati. Nella seconda iscrizione è ancora la città stessa di Genova a parlare, celebrando le proprie imprese a Tortosa e Almeria: Marte mei populi fuit hactenus, Affrica mota post Asie partes et ab hinc Yspania tota; Almariam cepi Tortosamque subegi, septimus annus ab hac et erat bis quartus ab illa. Hoc ego munimen cum feci Ianua pridem undecies centeno cum tociensque quino anno post partum venerande Virginis almum.In consulatu comunis Wilielmi Lusii, Iohannis Maliaucelli, Oberti Cancellarii, Wilielmi Porci; de placitis Oberti Recalcati, Nicole Roce, Wilielmi Cigale, Wilielmi Stangoni, Bonivassalli de Castro et Boiamundi de Odone, cioè: Da guerra del mio popolo fu scossa finora l'Africa oltre le regioni dell'Asia da qui tutta la Spagna. Conquistai Almeria e soggiogai Tortosa, sette anni fa questa e otto anni fa quella, quando in un primo momento io Genova innalzai questa fortificazione nel millecentocinquantacinquesimo anno dopo il glorioso parto della Santa Vergine. Nel consolato del comune di Guglielmo Lusio, Giovanni Maloccello, Oberto Cancelliere,Guglielmo Porzio; dei placiti Oberto Recalcati, Nicola Roca, Guglielmo Cigala, Guglielmo Stangone, Bonvassallo di Castro e Boemondo di Odone.

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Bibliografia

AA. VV., La scultura a Genova ed in Liguria,Fratelli Pagano Editori, Genova, 1989.

Bagioli G., Guida d’Italia – Liguria,Touring Club Italiano, Milano, 1982.

Ceschi C., Architettura romanica genovese, Edizioni Luigi Alfieri, Milano, 1954.

Dufour Bozzo C., La porta urbana nel medioevo: Porta Soprana di sant’Andrea, L’Erma di Bretschneider, Roma, 1989.

Dufour Bozzo C., Architettura romanica a Genova: l'esordio, Donati Editore, Genova, 1993.

Praga C., Porta Soprana. Le mura del Barbarossa, Sagep Editore,Genova, 1998.

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022